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Eventi astigiani nel new normal

Il Festival delle sagre astigiane rappresenta da anni uno dei massimi momenti di apertura della Città di Asti nei confronti dell’Italia e del mondo. Assieme al Palio e alla Douja d’Or, il festival enogastronomico è un momento importante per il territorio e per gli astigiani: non soltanto da un punto di vista economico, essendo tale evento una vetrina di importanza primaria e un motore per l’indotto turistico – alberghiero, ma anche da un punto di vista sociale, poiché è un evento che richiama a sé ogni cittadino, ponendo le basi per una cultura delle tradizioni che andrebbe anzi valorizzata maggiormente, poiché capace di dare valori e senso di appartenenza agli abitanti.

L’attuale contesto epidemiologico è molto diverso da quello dello scorso anno. Nel 2020 eravamo nel pieno della pandemia e le aperture estive hanno comportato un significativo incremento dei casi che poteva verosimilmente porre la questione di opportunità del mantenimento di un evento che porta naturalmente ad assembramenti considerevoli, vista la mole di persone che è capace di attrarre in appena due giorni.

A distanza di un anno, la situazione appare invece maggiormente confortevole all’organizzazione del Festival, pur con dovuti accorgimenti. In particolare, ad oggi circa il 14% della popolazione italiana è stata vaccinata con la entrambe le dosi, mentre già il 31% ha ottenuto la prima dose (con il Piemonte che ha già vaccinato con almeno una dose quasi il 46% della popolazione). Con l’attuale capacità di somministrazione e considerando le proiezioni, per settembre è prevista l’immunità di gregge al 80% della popolazione su scala nazionale, senza considerare le persone già immunizzate in quanto positive asintomatiche. In particolare, le fasce più fragili e saranno già immunizzate entro la fine di maggio.

L’andamento della campagna vaccinale, unita al clima estivo che ostacola la virulenza del virus Sars-Cov-2, pone dunque le basi per poter pensare ad un format di evento capace di coniugare sicurezza e continuità.

Lo stesso Governo, nel decreto Riaperture, ha previsto il ripristino degli eventi e delle fiere a partire dal 1° luglio.

Il Comitato Promotore “Asti in Azione” vuole dare il proprio contributo attraverso la proposta di un progetto volto a tutelare il mantenimento dell’importante evento astigiano secondo un nuovo format, capace di coinvolgere maggiormente la Città e garantire al contempo gli aspetti di sicurezza.

Due gli obiettivi:

  • Innovazione

L’obiettivo vuole porsi come un nuovo modello, capace non soltanto di dare garanzie rispetto alla situazione contingente, ma che sia anche capace di proiettare l’evento enogastronomico secondo un format che vuole sfruttarlo come “vetrina” della Città da una parte, promozione nazionale dall’altra e digitalizzazione di alcuni processi chiave secondo una logica di “process reengineering”. Altri eventi, in Italia, utilizzano format simili già da molti anni (es. Lucca Comics).

  • Sicurezza

Attraverso la reingegnerizzazione dei processi di prenotazione ed erogazione del servizio, è possibile non soltanto accrescerne visibilità, immagine e fruibilità, ma anche garantire i più elevati standard di sicurezza mediante un preciso conteggio delle presenze nei diversi stand cittadini e attraverso un compiuto sistema di taglia code che possa remotizzare gli aspetti di prenotazione, smaltire la parte di erogazione del servizio e gestire la sistemazione nei tavoli adibiti alla consumazione, evitando sovraffollamenti e integrando al meglio le opportune operazioni di sanificazione degli stessi.

La nostra proposta

Il nostro piano di Azione

01. Stand diffusi

gli stand di distribuzione (le casette delle Pro Loco) potranno essere presenti nel centro storico in maniera “diffusa”, evitando di utilizzare l’intera Piazza Campo del Palio. In questo modo sarà possibile al contempo evitare assembramenti e, dall’altra parte, contribuire alla scoperta delle meraviglie cittadine, in una Città che si distingue per il più vasto centro storico piemontese dopo quello di Torino. Il turista sarà quindi accompagnato in un vero e proprio percorso enogastronomico, secondo tracciati precostituiti, alla scoperta non soltanto della tradizione culinaria astigiana, ma anche del centro storico e delle sue bellezze. Potranno esserci stand in luoghi simbolo come Piazza Alfieri, Piazza San Secondo, Cattedrale, Piazza Catena.

02. Percorsi a senso unico

nell’accompagnare gli ospiti tra gli stand del centro, bisognerà prevedere percorsi a senso unico, dove l’ospite sarà accompagnato in un percorso che lo porterà ad incrociare ogni casetta, in una passeggiata attraverso la storia di Asti. In questo modo sarà possibile non soltanto evitare incroci tra ingresso e uscita, ma anche controllare i flussi attraverso appositi Steward addetti al controllo delle temperature e alla verifica della prenotazione.

03. Prenotazione, cassa on-line, punti fisici e pagamenti

la prenotazione dovrà sostituirsi dalla cassa tradizionale alla cassa remota. Mettere a disposizione un sito web dove l’ospite potrà selezionare i piatti che vuole assaggiare, chiudere l’acquisto online, stampare le ricevute e prenotare il giorno di presenza, mediante algoritmi che possano convalidare la prenotazione rispetto all’affollamento massimo previsto. In questo modo non soltanto la coda per la cassa viene eliminata, ma sarà altresì possibile controllare l’afflusso di persone e i relativi affollamenti, secondo limiti prestabiliti dall’organizzazione. Non soltanto: le diverse pro-loco potranno sapere in anticipo quanti piatti dovranno consegnare in un dato giorno, evitando così sprechi e contenendo i costi. Per colmare il divario digitale di alcune fasce di popolazione, prevedere la possibilità di prenotare online anche per “conto terzi” (simile alle funzioni già previste da strumenti come ad esempio Eventbrite) o di prevedere punti fisici di prenotazione (composti da alcuni stand situati nel centro storico e gestiti da volontari, che saranno attivati nei 30 giorni antecedenti la manifestazione). Nei punti fisici, al fine di ridurre la circolazione dei contanti e ridurre pertanto il contatto fisico, prevedere pagamenti solo tramite carta di credito, bancomat contact-less o attraverso Satispay.

04. Punti consegna

i punti di consegna potranno prevedere due corsie  a senso unico, secondo la logica delle linee di self service. La consegna potrà essere ottimizzata grazie all’eliminazione della coda di cassa e alla conoscenza di quante razioni dovranno essere prodotte in un dato giorno, velocizzando l’intero iter. La pro loco garantirà il distanziamento sociale mediante controllo di un addetto all’interno dello stand.

05. Tavoli su prenotazione

potranno essere messi a disposizione tavoli su prenotazione in apposite aree controllate da steward. Il tavolo potrà essere prenotato sempre nella “cassa online”, riservandosi così un posto ad un prezzo extra, per chi non vuol fare delivery d’asporto. In questo modo, oltre che garantire il controllo sugli assembramenti, sarà possibile istituire un servizio di pulizia e sanificazione puntuale, tra una prenotazione e l’altra, avendone già conoscenza in anticipo.

06. Coinvolgimento dei ristoratori locali

i ristoratori locali potranno aderire alle sagre, divenendone attori e contribuendo così anche al rilancio dell’economia nel mondo della ristorazione. I locali aderenti all’iniziativa potranno offrire un “menù sagre” con piatti tipici della tradizione astigiana, ponendosi così come ulteriori “erogatori” del servizio.

07. Durata dell'evento

per prevenire ulteriormente l’assembramento, sarà possibile diluire l’evento su 4 giorni (da giovedì sera a domenica sera, prevedendo pertanto 7 momenti di distribuzione) e non in formula weekend.

08. Periodicità dell'evento

tale evento potrà essere replicato anche nella prossima stagione primaverile, per la festa di San Secondo (le Sagre di Primavera), così da contribuire a far conoscere l’astigiano in una stagione diversa, con benefici diffusi sul turismo locale e sulla visibilità sovra regionale.

09. Controllo

controlli capillari, ad opera della Polizia Locale, delle Associazioni di Volontariato e degli steward, dovranno essere condotti con particolare riferimento alle aree di ingresso e di uscita, agli stand e alle zone di consumazione.

10. Convenzioni per la mobilità

convenzioni per la mobilità dovranno essere attuate per limitare al massimo l’accesso veicolare. Mezzi pubblici gratuiti nei weekend delle sagre (o nella settimana delle sagre), treni speciali da Torino, da Milano e da Genova, parcheggi allestiti fuori città con navette gratuite per il centro cittadino (sul modello “Cheese” di Bra), così da rendere la zona delle Sagre il più possibile pedonale (residenti esclusi).

11. App "Festival delle sagre"

oltre al sito di prenotazione, sviluppare un APP interattiva che mostri i percorsi, i tavoli liberi e quelli prenotati, i ticket acquisiti e i giorni di prenotazione, potrebbe garantire sia una maggior gestione dell’evento, evitando dispersione, sia un avvicinamento dello stesso alle fasce più giovani, rendendolo più smart.

La nostra proposta vuole essere un contribuito per il mantenimento dell’evento in sicurezza e per il rilancio attraverso un format capace di coniugare la tradizione ad una maggior resilienza dello stesso e ad una visibilità più vicina e capace di attrarre i più giovani anche non astigiani. Per compensare al maggior onere di gestione, il costo del servizio potrà essere aumentato sensibilmente.