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Arte, musica e teatro
La Cultura Musicale ad Asti risente dello stesso male che affligge molti altri ambiti, ovvero l’inconsapevolezza e la noncuranza, la mancanza di direzione, la scarsa capacità di programmazione e di coordinamento.
Asti non è priva di vita culturale, anzi, in realtà è molto attiva e prolifica, soprattutto in alcuni campi, come nessun altra città delle nostre dimensioni.
La vita musicale della nostra città è stata funestata dalla chiusura del polo culturale per eccellenza, il nostro Civico Teatro “Vittorio Alfieri”, per lunghissimi decenni, e alla sua depressione in questi anni di apertura.
Questo ha allontanato dalla cultura, dal teatro, dalla musica, i nostri concittadini, li ha disamorati, atrofizzati e impoveriti. Li ha obbligati a dirigere altrove tutta la sete di cultura e di bellezza che in realtà è insita nell’uomo: a Torino, come a Milano.
Questo è il fulcro del problema culturale di Asti!
Da parte delle amministrazioni precedenti (astigiane, ma in generale italiane) vi è la grave responsabilità di avere abituato i cittadini alla non professionalità, a non saper distinguere una proposta di qualità da una proposta sciatta e non adeguata. Non si tratta di un problema di fondi, non solo, ma di percezione della proposta, di abitudine al peggio, al non preparato, al non curato, al brutto.
Nelle stagioni del Teatro Alfieri si è vista una progressiva mancanza di qualità, mancanza di direzione, mancanza di scelta in tutto, nella prosa come nella musica, che è del tutto sparita dal cartellone, alla mercé delle piccole realtà locali che ancora annaspano con sporadiche e inconsistenti proposte senza coerenza.
L’altro tassello fondamentale è l’Istituto Civico “Giuseppe Verdi”. In questi anni l’istituto è stato abbandonato al suo destino, dal punto di vista architettonico si è lasciato andare un preziosissimo palazzo medievale. Dal punto di vista didattico non ci si è presi cura di un Ente di importanza strategica per la formazione di generazioni di ragazzi, il pubblico di domani, i professionisti di domani.
Asti deve essere un sistema culturale pianificato e controllato in maniera univoca dall’alto, con direzioni precise e unendo le forze attualmente presenti e quelle che potrebbero esserci nelle nuove promesse.
I pilastri continuativi sono il “Verdi” e il Teatro “Alfieri”.
Tutte le iniziative e i Festival annuali devono essere riuniti sotto un unico cappello, con una proposta univoca, un cartellone unico e sempre migliore, con strategie comuni. Una pubblicità comune. Dobbiamo finalmente pensare che ci stiamo presentando a chi viene da fuori, a chi desideri fruire della Cultura ad Asti, la quale deve essere il nostro biglietto da visita. Biglietto da visita che oggi manca, così come manca una politica di visione sul tema. Concrentrare le idee e le forze, anche economiche, in eventi di qualità e non disperderle invece in piccole iniziative senza peso e senza risonanza.
Dobbiamo poter pensare a un campo più grande! Questo è l’unico modo per sopravvivere ed essere incisivi in un mondo così grande e variegato.
Il programma politico
Il nostro piano di Azione
01. Valorizzazione del Teatro Alfieri
Il Teatro Alfieri rappresenta un’eccellenza sia dal punto di vista storico-architettonico, che culturale. Tale eccellenza dovrebbe riflettersi anche dal punto di vista della programmazione degli eventi, promuovendo una direzione artistica adeguata e investimenti mirati su offerte capaci di attrarre turismo e che diventino tradizione annuale e cassa di risonanza dellà città, con adeguati palinsesti anche nazionali (modello Collisioni – Cremona).
02. Valorizzazione dell'istituto musicale “Giuseppe Verdi” e delle scuole di Teatro
Attualmente poco rilevanti sia in termini sociali (soprattutto con riferimento ai giovani) che in termini turistici (capacità di rendere Asti un centro artistico-culturale capace di proporre all’esterno opere di valore), tali scuole dovrebbero lavorare in stretto raccordo con il Teatro Alfieri, così da rendere Asti capoluogo della cultura, forte anche della vicinanza con Torino e con il Teatro Regio.
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